Carissimi parrocchiani, eccoci finalmente nella comunità pastorale.
Da tempo abbiamo pregato, abbiamo riflettuto, abbiamo scritto, dovunque e comunque, con un atteggiamento di profonda obbedienza e grande disponibilità al volere del Vescovo.
Questa esperienza inizia proprio nella solennità di Pentecoste e questo momento grande invoca per noi l’impegno a conoscere lo Spirito santo, la sua opera nella costruzione della Chiesa. Chi è lo Spirito? Veramente vorrei sottolineare alcuni aspetti:
1.Lo Spirito è la guida della comunità, di ogni comunità; ecco allora nei
momenti critici della vita quando si deve prendere una decisione importante lo Spirito santo entra in azione; invocato, collabora: “abbiamo deciso lo Spirito santo e noi”, dicono gli Apostoli nel Concilio di Gerusalemme.
2.Lo Spirito santo è forza: ci sono nella vita delle comunità situazioni e compiti che richiedono un particolare aiuto, allora la presenza dello Spirito santo, dà agli uomini che sono preposti, quella forza per essere davvero testimoni del Signore Gesù nella Chiesa. “Bisogna obbedire a Dio prima che agli uomini”
3.Lo Spirito santo è dono per tutti e a tutti coloro che ascoltano la sua voce, che sanno accogliere le sue ispirazioni. Lo Spirito porta dentro di sé una funzione speciale per dare ad ognuno il coraggio della testimonianza di essere credenti in quel Signore Gesù che ci ha salvati e redenti.
4.Inoltre lo Spirito santo crea l’unità nella diversità: lo Spirito è l’artefice di questa unità contro una tentazione di livellare tutto in base ad una mortificante mediocrità, oppure quello di liberalizzare tutto in una situazione di totale anarchia. Lo Spirito santo, è colui che mi ispira ciò che io devo dire nella preghiera al Signore e la risposta, direi, che illumina il cammino di ogni comunità. Come pregare? Invoca lo Spirito. Chi pregare? Lo Spirito santo. Quando pregare? Quando lo Spirito ci riunisce in comunità orante. La preghiera allo Spirito santo illumina il nostro presente, ci dà forza per poter continuare il camino di crescita. Proprio allo Spirito santo, vogliamo affidare la nuova comunità pastorale S. Carlo. Di Lui abbiamo bisogno, di Lui che è continuamente chiamato il “grande sconosciuto” ma per noi, in alcuni passi della nostra vita, la preghiera allo Spirito santo crea un momento fortemente unitario, capace di darci una grande serenità, una pace.
5.Infine, lo Spirito santo, noi lo abbiamo ricevuto nel giorno del Battesimo, poi nella Cresima e infine, chi è sacerdote, in modo particolare nel giorno della sua Ordinazione sacerdotale.
Ci conceda davvero lo Spirito santo quell’unità da cui deriva la bellezza della vita della nostra comunità pastorale S. Carlo.
Con viva cordialità a tutti rivolgo un grazie per l’adesione all’inizio della comunità e l’invito a lavorare insieme perché si edifichi una Chiesa che sia la bella sposa di Cristo.